Giardino Urbano, un’oasi verde nel cuore della città

giardino urbano

Nella frenesia della vita urbana, tutti noi desideriamo trovare un momento di pace e tranquillità.

Il giardino urbano rappresenta un rifugio verde in cui poter rigenerare mente e spirito. In questo articolo di Alex Giardini, parliamo dell’importanza e i molteplici vantaggi dei giardini urbani.

I vantaggi dei giardini urbani

Il giardino urbano offre numerosi benefici.

Si tratta, infatti, di ambienti salutari e rigeneranti, oasi di verde in mezzo al cemento. Questi spazi sono in grado di ridurre lo stress e migliorare il benessere fisico e mentale.

Inoltre, promuovono la biodiversità e favoriscono l’equilibrio ecologico nella città. I giardini urbani possono anche fungere da luoghi di socializzazione e connessione comunitaria, creando un senso di appartenenza e cooperazione tra i residenti.

Creare uno spazio verde in città

Anche in uno spazio limitato, è possibile creare un giardino urbano rigoglioso. Utilizzando vasi, fioriere verticali e giardini pensili, si può sfruttare al massimo ogni centimetro disponibile.

È importante scegliere piante adatte alle condizioni urbane, che devono essere resistenti all’inquinamento atmosferico e che richiedono poca manutenzione. Inoltre, la pianificazione accurata dello spazio e l’uso di elementi decorativi come l’arredo e l’illuminazione possono trasformare il giardino urbano in un’oasi accogliente.

Gestione e manutenzione del giardino urbano

La gestione e la manutenzione del giardino urbano richiedono attenzione costante. È fondamentale stabilire un programma di irrigazione adeguato e fornire ai propri vegetali i nutrienti di cui hanno bisogno. Inoltre, è importante monitorare la presenza di parassiti e malattie e adottare misure preventive.

Coinvolgere la comunità locale nella cura del giardino può creare un senso di responsabilità condivisa e rendere la manutenzione più facile e divertente.

Sfide e soluzioni

La creazione di un giardino urbano può presentare alcune sfide uniche, come lo spazio limitato, l’inquinamento atmosferico e il rumore. Tuttavia, esistono soluzioni creative per superare queste sfide.

Ad esempio, la coltivazione in verticale consente di sfruttare lo spazio in modo efficiente. L’uso di piante resistenti e l’implementazione di tecniche di filtraggio dell’aria possono contribuire a ridurre l’impatto dell’inquinamento. Inoltre, la creazione di zone di tranquillità e di barriere acustiche può aiutare a isolare il giardino urbano dal rumore circostante.

Giardini urbani per la sostenibilità

I giardini urbani non solo migliorano la qualità della vita delle persone, ma sono anche importanti per la sostenibilità ambientale. Assorbono CO2, riducono l’effetto isola di calore e contribuiscono alla conservazione delle risorse naturali. Inoltre, la coltivazione di piante commestibili nei giardini urbani promuove la sostenibilità alimentare, consentendo alle persone di coltivare il proprio cibo fresco e locale.

Il ruolo del giardiniere

Nella creazione e cura di un giardino urbano, il giardiniere esperto è essenziale. Conosce le varietà di piante adatte all’ambiente urbano e sa come coltivarle. Si occupa di preparare il terreno, seminare, piantare e potare le piante, garantendo il loro corretto sviluppo. Inoltre, il giardiniere è responsabile della manutenzione del giardino, compresa l’irrigazione, la concimazione e il controllo delle malattie e dei parassiti.

Grazie al suo lavoro, il giardiniere trasforma gli spazi urbani in veri e propri gioielli verdi, contribuendo a creare un ambiente rigoglioso e piacevole per tutti coloro che ne usufruiscono.

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Come proteggere le piante dal freddo, i nostri consigli

Come proteggere le piante dal freddo

Con l’arrivo delle basse temperature, è fondamentale proteggere le nostre piante in modo da preservarle durante la stagione invernale.

Nell’articolo di oggi, Alex Giardini ci parla di alcuni metodi con semplici ed efficaci su come proteggere le piante dal freddo. Continua a leggere

Trasferire le piante all’interno

La soluzione più semplice è quella di trasferire in casa le piante durante le giornate particolarmente fredde e posizionarle vicino alle finestre, in un luogo in cui prendono luce.

Se decidiamo di tenere le nostre piante al chiuso, facciamo attenzione alle fonti di calore. Infatti, è meglio evitare di collocarle in prossimità di camini, termosifoni o stufe, per evitare che si secchino eccessivamente.

Utilizzare una serra

In base allo spazio a disposizione, è possibile realizzare una serra in cui tenere le piante durante l’inverno all’esterno. Esistono apposite serre compatte, ad armadio concepite per i balconi e i terrazzi. Esistono anche serre più estese da posizionare in giardino.

Utilizzando questo tipo di struttura, sarà possibile proteggere le piante dalle temperature più gelide e, allo stesso tempo, garantire la giusta esposizione.

Utilizzare legno, paglia e foglie secche

Alcune piante, come quelle da frutto o nell’orto, non possono essere spostate in casa. Possiamo proteggerle cospargendo le radici esterne con piccoli pezzetti di legno, paglia o foglie secche. Per una maggiore copertura delle piante avvolgete si può ricorrere ad un sacco di juta o dei fogli di giornale con cui ricoprire il vaso.

Telo trasparente

Nel caso in cui la pianta in questione sia particolarmente resistente, si potrà proteggere al freddo ricoprendola con un telo trasparente in grado di far passare anche i raggi del sole.

In questo caso però, sarà fondamentale ricordarsi di mantenere delle aperture in modo da favorire il ricambio dell’aria. In questo modo si potrà evitare la formazione di muffe.

La pacciamatura

Un’altra tecnica efficace per proteggere le piante dal freddo. Questa tecnica permette di proteggere il terreno coprendolo utilizzando materiali di origine naturale come fieno, residui di potatura o foglie secche.

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Come curare le piante in autunno

come curare le piante

Le piante in vaso necessitano sempre di cure e attenzioni soprattutto nel periodo tra settembre e ottobre che comporta un cambiamento anche per il nostro verde.

Che siano in casa o sul balcone, il periodo tra settembre e ottobre è importante soprattutto per le piante in vaso. Queste piante devono essere pronte ad accogliere i primi freddi e le piogge così da poter superare l’inverno. Quindi, come curare le piante in questa stagione?

Nell’articolo di oggi di Alex Giardini, daremo tutte le indicazioni necessarie su come curare le piante in autunno.

Preparazione delle piante

Per far superare il cambio di stagione alle piante occorre innanzitutto concimarle utilizzando per ciascuna il concime specifico o quello più adatto.  

Successivamente, un altro passaggio importante per rinforzare le piante in vaso consiste nel potarle. Occorre eliminare tutte le infiorescenze ormai secche e i rami morti.

È consigliabile conservare rami e foglie tagliate perché disposti sul terriccio possono esserti utili. Infatti, aiutano a proteggere le piante più fragili.

Come curare le piante durante i primi freddi

Con l’arrivo dei primi freddi serali, è consigliabile portare in casa le piante più delicate ed entro fine settembre disporle in un ambiente riparato. Questo riparerà i vasi da pioggia e temperature più fredde.

Quando si sceglie la posizione per le piante è meglio optare per zone lontane dalle fonti di calore. Se invece non si ha spazio in casa, sarà sufficiente riparare le piante sul balcone con una copertura adeguata.

Il rinvaso

Il periodo tra settembre e ottobre è adatto anche per rinvasare le piante.

Nonostante la stagione più indicata sia la primavera, è possibile provvedere al rinvaso delle piante, soprattutto quelle che si sono sviluppate molto durante l’estate.

Per rinvasare una pianta occorre un vaso che sia circa un terzo più grande del precedente. Dopo aver rimosso, con attenzione, la pianta dal vecchio vaso, occorre rimuovere il terriccio in eccesso. Successivamente sarà possibile trasferire la pianta nel nuovo vaso già riempito di terra. A questo punto sarà possibile completare l’operazione irrigando con abbondante acqua.

Il giardino

Settembre e ottobre sono mesi adatti anche per rigenerare il giardino.

Innanzitutto, occorre estirpare le piante infestanti e tagliare l’erba in modo che abbia un’altezza di circa 2.5 cm. Sarà opportuno continuare ad irrigarlo, concimarlo con regolarità e, se necessario, distribuire i nuovi semi per rinfoltire il prato.

Per maggiori informazioni, contatta Alex Giardini!

Come curare il giardino durante le ferie?

come curare il giardino

Durante il periodo estivo è fondamentale prendersi cura del giardino e delle piante già provate dalle temperature sempre più elevate.

Nel caso in cui si stia pensando di andare in vacanza, bisogna tenere presente che le piante, tramite le radici, possono far fronte all’approvvigionamento d’acqua di cui hanno bisogno.
Ma se state via per diverso tempo è bene adottare qualche accorgimento così da preparare le piante e il giardino. Questo per valorizzare le riserve idriche naturali del giardino stesso cui le varie piante potranno attingere individualmente.

Nell’articolo di oggi parliamo di come curare il giardino durante le ferie.

Come curare il giardino: preparare il terreno

Il primo step necessario riguarda la preparazione del terreno intorno alla base delle piante. Si consiglia di creare delle sarchiature, ovvero delle cunette a ridosso delle radici. Queste facilitano l’assorbimento dell’acqua.

Un altro accorgimento, importante da adottare, è quello di distribuire paglia, corteccia e foglie secche intorno alle piante. In questo modo saranno protette dal caldo eccessivo e, dopo la pioggia, questi elementi naturali manterranno il terreno umido per lungo tempo.

L’altezza del taglio del prato

Un altro fattore da considerare, soprattutto d’estate, è l’altezza del taglio.

Se si ha in programma di partire in vacanza, è bene rimandare al ritorno il taglio del prato. In questo modo si lascerà crescere l’erba senza sottoporla allo stress della potatura. L’erba un po’ più alta riuscirà a difendersi dal caldo e a dissipare meglio il calore.

Inoltre, attraverso una più ampia superficie delle foglie avrà la possibilità di assorbire più anidride carbonica. Quindi verrà prodotto più nutrimento per la pianta, anche in presenza di temperature molto elevate.

L’irrigazione del giardino

Durante l’estate non è necessario innaffiare il prato ogni giorno. Sarà sufficiente bagnarlo ogni 3 o 4 giorni permettendo così al manto erboso di asciugarsi, di crescere e allungare le radici. Le irrigazioni troppo frequenti, invece, possono portare conseguenze negative per la salute del prato, ed essere fonte di stress. 

Per le piante in giardino si può optare per l’acqua complessata: un flacone che va inserito direttamente a testa in giù nel terreno, il più vicino possibile alla pianta, i nutrimenti saranno rilasciati gradualmente fino a 20 giorni.

Ci sono vari metodi, dunque, da utilizzare senza preoccuparsi troppo, ma occorre ricordarsi però che non è mai consigliato lasciare il giardino per più di 2 settimane.

Contatta Alex Giardini per saperne di più su come curare il giardino durante le ferie!

Come irrigare il prato con poca acqua, cosa sapere

come irrigare il prato

In un periodo storico dove si hanno periodi sempre più lunghi di siccità, fare un uso parsimonioso e attento dell’acqua in giardino è importante come in casa. Un uso e consapevole delle risorse idriche, sta diventando una necessità.

Nell’articolo di oggi di Alex Giardini, vi daremo qualche consiglio su come irrigare il prato utilizzando poca acqua.

La tecnica del Dry Garden

Irrigare il prato con poca acqua, non significa rinunciare ad avere un giardino o un terrazzo belli e rigogliosi. Si tratta di conoscere in modo più approfondito le piante, i loro comportamenti ed alcune tecniche per limitare il consumo di acqua.

Per progettare un giardino che resista alla siccità, in inglese dry garden, sarà utile seguire delle linee guida:

  • Individuare quali sono le zone a maggior consumo idrico.
  • Costruire dei frangiventi naturali che difendano le piante dai venti dominanti.
  • Scegliere le piante che naturalmente sono nate per risparmiare in termini di risorse idriche.
  • Disporre le piante per gruppi omogenei secondo i relativi consumi.
  • Ottimizzazione di modi e tempi di irrigazione.

Come irrigare il prato e le piante risparmiando acqua.

Innanzitutto scegliere delle piante in grado di resistere alla siccità è determinante per ridurre i consumi ma soprattutto a prevenire problemi o criticità future per la realizzazione di un dry garden. Piante come pioppi e salici saranno da evitare, prosperano in prossimità di acqua abbondante.

Successivamente, occorre riuscire a riparare le piante dai venti dominanti. Questo aiuterà a ridurre l’evaporazione durante il giorno soprattutto in estate dove i venti caldi asciugano molto il terreno e i vasi esposti.

Conoscere le diverse esigenze delle piante, aiuterà a raggrupparle secondo le loro esigenze. In questo modo si potranno predisporre le piante che sopportano meglio l’arido in alto o a ridosso di muri e quelle che richiedono più acqua, in basso e in punti meno soleggiati.
In un terrazzo, ad esempio, si possono raggruppare vasi di diverse dimensioni e con piante di altezze eterogenee sfruttando al massimo i vantaggi offerti dalla tecnologia per l’irrigazione, con centraline elettroniche e gocciolatoi puntuali.

Per la scelta delle piante, è consigliabile affidarsi ad un giardiniere professionista, che sarà in grado di consigliare le tecniche più adatte per avere piante sane e rigogliose in un giardino con poca acqua o dry garden.

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Impianto di irrigazione a goccia: è la soluzione ideale per la cura del prato?

Impianto Irrigazione a Goccia

Cos’è l’impianto di irrigazione a goccia, come funziona e per cosa viene utilizzato: tutto quello che devi sapere.

Per chi ha un giardino molto vasto e quindi con molte piante, l’irrigazione può risultare un’operazione difficoltosa e lunga. Un aiuto importante viene dall’impianto di irrigazione a goccia.

Come è fatto un impianto di irrigazione a goccia

L’irrigazione a goccia, detta anche irrigazione localizzata, è un tipo di irrigazione che consiste nell’andare a spruzzare piccoli getti d’acqua in prossimità della pianta o sulla radice, in maniera tale da irrigare il tutto in maniera molto lenta e continua. Questo metodo permette di avere un risparmio energico e un risparmio d’acqua.

Un impianto di irrigazione a goccia viene utilizzato principalmente per irrigare alberi da frutto, orti, siepi, piante da ufficio, balconi o terrazze.

Come funziona

Tutto parte da una centralina che consente di stabilire automaticamente e in maniera personalizzata la quantità e la frequenza delle irrigazioni giornaliere. Dalla centralina, l’acqua viene diffusa ai gocciolatoi ed ai micro-irrigatori, che garantiscono un flusso continuo e preciso. I gocciolatoi sono inoltre regolabili, per garantire la giusta quantità d’acqua in funzione delle diverse necessità delle piante e della natura del terreno.

L’irrigazione a goccia è ideale per quelle parti del giardino che richiedono un’attenzione particolare. Con l’irrigatore a goccia viene infatti irrigata la singola pianta con precisione e rispettando le sue specifiche esigenze, quindi, si potranno avere anche meno sprechi.

Grazie a questo tipo di irrigazione si evitano i ristagni, dannosi per le radici delle piante, non vengono irrigate le foglie e quindi si evita il deterioramento precoce della pianta stessa. Vengono anche scongiurate le muffe e la proliferazione di insetti, batteri e parassiti dannosi, anche grazie alla possibilità di somministrare alle colture fertilizzanti tramite lo stesso sistema di irrigazione.

Grazie a questi sistemi a goccia ogni diversa pianta del giardino potrà la sua specifica quantità di acqua.

Per maggiori informazioni contatta Alex Giardini, specialista nella manutenzione del verde.

Quando e quanto irrigare il prato in estate

Irrigare Prato in Estate

La manutenzione del giardino durante l’estate è tutt’altro che semplice: in questo approfondimento proviamo a capire quando e quanto irrigare il prato durante la stagione calda.

Uno dei dubbi più comuni di chi ha appena creato il proprio angolo verde è quando e per quanto tempo irrigare il prato. Questo perché il desiderio è quello di ottenere un prato ben curato e in salute. E il discorso si fa decisamente complicato in estate, quando le temperature elevate e le scarse precipitazioni costringono ad una cura straordinaria del proprio giardino. Vediamo insieme alcune regole generali per capire quando e per quanto tempo dobbiamo irrigare il prato durante l’estate.

Quando irrigare il prato in estate

Una regola generale da applicare soprattutto in estate è quella di annaffiare il prato con le prime luci dell’alba (entro una o due ore dopo). In questo momento della giornata l’acqua riesce a penetrare nel suolo senza disperdersi a causa dell’evaporazione generata delle alte temperature, e le foglie d’erba si asciugano rapidamente man a mano che la giornata si avvia verso le ore più calde.

Soprattutto in estate le annaffiature notturne o serali sono da evitare, perché un manto erboso umido per un periodo prolungato ha più possibilità di sviluppare malattie fungine.

Per quanto tempo irrigare

Per determinare quanta acqua occorra al prato bisogna prendere in considerazione tre fattori:

  • La stagione;
  • il tipo di terreno;
  • tipo di irrigatore.

È importante conoscere la natura del terreno sul quale posa il prato perché essa determina i tempi di assorbimento dell’acqua.

Un terreno sabbioso, infatti, si asciuga velocemente e di conseguenza è molto drenante e l’acqua si assorbe velocemente.

Viceversa, un terreno argilloso trattiene l’acqua, asciugandosi lentamente richiederà un minore apporto d’acqua o una minor frequenza nell’irrigazione.

Solitamente la quantità consigliata d’acqua è di 5lt per mq ogni 2, 3 giorni. Ma in presenza di temperature molto calde o di giornate ventose, che fanno evaporare l’acqua rapidamente, l’apporto idrico va aumentato.

Questo dato tiene in considerazione della cosiddetta “evapotraspirazione” del terreno. Ovvero il consumo di acqua dovuto all’assorbimento della pianta, alla traspirazione del terreno e all’evaporazione dell’acqua.

Contrariamente a quanto si crede, irrigare spesso può essere controproducente; in questo modo infatti i fili d’erba non sviluppano radici profonde. Occorre quindi far asciugare molte bene il tappeto erboso tra i turni di irrigazione facendo lunghe pause da 2 a 5 giorni. In questo modo si riduce il rischio di malattie fungine.

Anche il tipo di impianto per l’irrigazione che può determinare i tempi di durata. Gli irrigatori statici, ad esempio, ideali per piccole aree o per l’irrigazione residenziale, irrigano contemporaneamente tutto l’arco impostato, quindi i tempi di irrigazione saranno minori. Gli irrigatori dinamici, invece, ruotando impiegano più tempo per coprire l’arco impostato necessitando quindi di tempi maggiori.

Per ulteriori informazioni rivolgiti ad Alex Giardini, vero e proprio punto di riferimento nella cura e nella manutenzione del verde: visita il sito e contattaci.