Impianto di irrigazione a goccia: è la soluzione ideale per la cura del prato?

Impianto Irrigazione a Goccia

Cos’è l’impianto di irrigazione a goccia, come funziona e per cosa viene utilizzato: tutto quello che devi sapere.

Per chi ha un giardino molto vasto e quindi con molte piante, l’irrigazione può risultare un’operazione difficoltosa e lunga. Un aiuto importante viene dall’impianto di irrigazione a goccia.

Come è fatto un impianto di irrigazione a goccia

L’irrigazione a goccia, detta anche irrigazione localizzata, è un tipo di irrigazione che consiste nell’andare a spruzzare piccoli getti d’acqua in prossimità della pianta o sulla radice, in maniera tale da irrigare il tutto in maniera molto lenta e continua. Questo metodo permette di avere un risparmio energico e un risparmio d’acqua.

Un impianto di irrigazione a goccia viene utilizzato principalmente per irrigare alberi da frutto, orti, siepi, piante da ufficio, balconi o terrazze.

Come funziona

Tutto parte da una centralina che consente di stabilire automaticamente e in maniera personalizzata la quantità e la frequenza delle irrigazioni giornaliere. Dalla centralina, l’acqua viene diffusa ai gocciolatoi ed ai micro-irrigatori, che garantiscono un flusso continuo e preciso. I gocciolatoi sono inoltre regolabili, per garantire la giusta quantità d’acqua in funzione delle diverse necessità delle piante e della natura del terreno.

L’irrigazione a goccia è ideale per quelle parti del giardino che richiedono un’attenzione particolare. Con l’irrigatore a goccia viene infatti irrigata la singola pianta con precisione e rispettando le sue specifiche esigenze, quindi, si potranno avere anche meno sprechi.

Grazie a questo tipo di irrigazione si evitano i ristagni, dannosi per le radici delle piante, non vengono irrigate le foglie e quindi si evita il deterioramento precoce della pianta stessa. Vengono anche scongiurate le muffe e la proliferazione di insetti, batteri e parassiti dannosi, anche grazie alla possibilità di somministrare alle colture fertilizzanti tramite lo stesso sistema di irrigazione.

Grazie a questi sistemi a goccia ogni diversa pianta del giardino potrà la sua specifica quantità di acqua.

Per maggiori informazioni contatta Alex Giardini, specialista nella manutenzione del verde.

Quando e quanto irrigare il prato in estate

Irrigare Prato in Estate

La manutenzione del giardino durante l’estate è tutt’altro che semplice: in questo approfondimento proviamo a capire quando e quanto irrigare il prato durante la stagione calda.

Uno dei dubbi più comuni di chi ha appena creato il proprio angolo verde è quando e per quanto tempo irrigare il prato. Questo perché il desiderio è quello di ottenere un prato ben curato e in salute. E il discorso si fa decisamente complicato in estate, quando le temperature elevate e le scarse precipitazioni costringono ad una cura straordinaria del proprio giardino. Vediamo insieme alcune regole generali per capire quando e per quanto tempo dobbiamo irrigare il prato durante l’estate.

Quando irrigare il prato in estate

Una regola generale da applicare soprattutto in estate è quella di annaffiare il prato con le prime luci dell’alba (entro una o due ore dopo). In questo momento della giornata l’acqua riesce a penetrare nel suolo senza disperdersi a causa dell’evaporazione generata delle alte temperature, e le foglie d’erba si asciugano rapidamente man a mano che la giornata si avvia verso le ore più calde.

Soprattutto in estate le annaffiature notturne o serali sono da evitare, perché un manto erboso umido per un periodo prolungato ha più possibilità di sviluppare malattie fungine.

Per quanto tempo irrigare

Per determinare quanta acqua occorra al prato bisogna prendere in considerazione tre fattori:

  • La stagione;
  • il tipo di terreno;
  • tipo di irrigatore.

È importante conoscere la natura del terreno sul quale posa il prato perché essa determina i tempi di assorbimento dell’acqua.

Un terreno sabbioso, infatti, si asciuga velocemente e di conseguenza è molto drenante e l’acqua si assorbe velocemente.

Viceversa, un terreno argilloso trattiene l’acqua, asciugandosi lentamente richiederà un minore apporto d’acqua o una minor frequenza nell’irrigazione.

Solitamente la quantità consigliata d’acqua è di 5lt per mq ogni 2, 3 giorni. Ma in presenza di temperature molto calde o di giornate ventose, che fanno evaporare l’acqua rapidamente, l’apporto idrico va aumentato.

Questo dato tiene in considerazione della cosiddetta “evapotraspirazione” del terreno. Ovvero il consumo di acqua dovuto all’assorbimento della pianta, alla traspirazione del terreno e all’evaporazione dell’acqua.

Contrariamente a quanto si crede, irrigare spesso può essere controproducente; in questo modo infatti i fili d’erba non sviluppano radici profonde. Occorre quindi far asciugare molte bene il tappeto erboso tra i turni di irrigazione facendo lunghe pause da 2 a 5 giorni. In questo modo si riduce il rischio di malattie fungine.

Anche il tipo di impianto per l’irrigazione che può determinare i tempi di durata. Gli irrigatori statici, ad esempio, ideali per piccole aree o per l’irrigazione residenziale, irrigano contemporaneamente tutto l’arco impostato, quindi i tempi di irrigazione saranno minori. Gli irrigatori dinamici, invece, ruotando impiegano più tempo per coprire l’arco impostato necessitando quindi di tempi maggiori.

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